6
dicembre 2002
Franco
Piacentini
associazione italiana familiari e vittime della
strada - onlus
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Vittime della
strada: «Ai processi
auspico rispetto e riservatezza»
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Se fosse vero che è un'iniziativa a carattere generale,
come mai l'associazione di cui ho detto, non si è
costituita parte civile nel processo, subito dopo, per lo
stesso tipo di sinistro?
E se la consulenza di parte, che esclude la responsabilità
di Antonio Verna (si afferma che per evitare il sinistro con
quell'esito avrebbe dovuto tenere una velocità inferiore ai
30 chilometri all' ora) troverà conferma dando quindi
maggiore rilevanza anche penale a quanto già risulta agli
atti circa eventuali responsabilità di altra persona,
l'associazione si costituirà parte civile anche contro
questa? Probabilmente una maggior cautela e riservatezza
avrebbero fatto da degno contorno ad una vicenda, che è
comunque triste
Avv. Giampaolo Verna
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Egregio Avvocato
Giampaolo Verna, non per polemica e non per risentimento.
Ma per
chiarirci.
CON RIFERIMENTO all'articolo titolato «Vittime
della strada mai più sole», senza entrare in polemica anche con la
delicatezza della situazione che auspicavo rimanesse in un contesto ben
diverso, credo che sia doveroso però precisare alcune cose.
Innanzitutto è stato scritto che l'avvocato Grassi è soddisfatto in
quanto «è la prima volta che, su richiesta di un P.M., un giudice ha
legittimato la costituzione di parte civile». In udienza l'avvocato
Grassi ha verbalmente riferito di altre ordinanze che avevano ammesso tale
costituzione di parte civile e quindi non è esatto quanto è stato
scritto, o il medesimo avvocato ha detto cose non vere in udienza
In riferimento alla
sua lettera inviata al carlino,vi sono alcune inesattezze ed alcune volute
omissioni su cui è doveroso fare chiarezza per non confondere chi legge e
chi ha letto, che non mi sarei certo aspettato da un avvocato attento,
scrupoloso e deontologicamente corretto quale Lei certamente è.
Ciò che è stato detto in
udienza, dopo l’eccezione sollevata dalla difesa tendente a ridurre
l’intento di costituzione a mera attività di propaganda, è che
“l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada è una
onlus al pari di tutte le onlus che ad esempio il tribunale di Firenze nel 2000 ha ammesso come costituita parte civile nel
processo “bocconi avvelenati” addirittura le associazioni animaliste,
-così come l’unione generale
avvocati che è stata ammessa dal tribunale di Genova nel processo
riguardante le truffe assicurative ove sono state ammesse la stessa ANIA,
le stesse compagnie di assicurazione e soprattutto tutte le associazioni
rappresentanti gli avvocati,
-così come il WWF è stato
ammesso come parte civile per il fallimentare riconoscimento della
spiaggia del ……….covo di ………..marina
per i danni ambientali,
-così come la regione Campania in
una legge regionale ha disposto fondi e contributi per la costituzione di
parte civile nei reati di usura,
-così come l’associazione
strage di piazza Fontana si è costituita parte civile nel processo ,
-così come l’associazione per
la strage di Bologna si è costituita parte civile nel processo.”
Se l’Avvocato Verna fosse stato
attento in udienza come lo sono stato io e come tutti gli altri presenti,
avrebbe certamente capito che mai si è detto che
l’associazione era stata ammessa in altri processi se non altro per il
fatto che fino ad oggi non ne aveva mai fatto richiesta.
D'altro
canto che si trattasse di un processo di un certo tipo lo si è capito
subito, visto che «qualcuno» ha telefonato ai gionalisti ricordando che
si sarebbe tenuta quell'udienza: certamente non è stato il sottoscritto,né
il proprio assistito
Il processo è di “un certo
tipo” semplicemente a causa del comportamento “di un certo tipo”
delle persone coinvolte.
E' un processo per
omicidio riferentesi alla morte di una ragazzina, dico MORTE, che voleva
ben vivere così com'era, sana in salute con tutte le condizioni
psicofisiche atte a vivere il territorio libero da pericoli quali quelli
che l'hanno resa defunta.
" certamente non
è stato il sottoscritto, né il proprio assistito" a telefonare ai
giornali per detto processo, dice l'avvocato difensore dell'imputato.
Guarda caso dico io.
Dov'è il negativo
nel fatto che la stampa parli di un incidente che è costata la vita ad
una bimba che voleva ben vivere così com'era, sana e in salute; dove la
stampa metta in rilievo la strage stradale che tocca gli animi sensibili.
Per quanto poi concerne l'altro aspetto, è falso
quanto riferito dall'avvocato Grassi. Questi poco tempo dopo l'incidente
(circa un paio di mesi) si premurò di scrivere all'assicurazione e al suo
legale (avvocato Adriano Sciascia), co-difensore, per richiedere un
risarcimento pari ad una percentuale oscillante dall'uno al dieci per
cento del capitale sociale. Si parla quindi di miliardi
Argomento
risarcimenti
Per quanto riguarda la
lettera inviata all’Avv. Sciascia, si trattava di una semplice
richiesta di risarcimento dei danni “ritenuti da Voi dovuti”
preavvertendo, in difetto di risposta,
la possibile richiesta di condanna ai c.d. “danni punitivi” ex
art. 96 c.p.c. così come
ripetuto in tutte le altre che hanno fatto seguito alla prima.
Se così non fosse,la invito a
querelarmi per falso.
Certo, dobbiamo
monetizzare la vita tolta, la vita non vissuta, il non vivere più
l'esperienza della vita, si parlerà di miliardi così come dovrà essere
in tutti i risarcimenti per le vita spezzate.
Nei tempi, la società
ha stabilito il risarcimento economico superando l'occhio per occhio, ma
il risarcimento deve essere in funzione del danno e la vita tolta è il
danno più grande in assoluto.
Se il risarcimento è
basso, offensivo della vita tolta, rimane un debito.
Nel mio ambiente
familiare la vita di chiunque è considerata importante, il valore
unico e supremo al mondo, anche quella di chi ci offende.
Chi considera che la
moneta in cambio della vita sia troppa, pensi a sua figlia e, quando
è a tavola davanti alla mensa familiari, la guardi negli occhi e le
annunci che, per lui, lei vale meno di una porsche, di un pezzo di
ferro, di una causa vinta.
Se l'avvocato Grassi
ha presentato richieste di quel tipo, avrà le sue ragioni.
Sarà il giudice a
giudicare.
Non certo io, nè
lei, che non ne abbiamo il titolo.
Da ultimo è interessante verificare come i genitori della povera
vittima si siano costituiti parte civile con ben tre avvocati, affiancati
e supportati dall'avvocato dell'associazione, per la quale il signor
Piacentini è responsabile a Modena.
Ognuno di noi,
genitore della "povera vittima", si è costituito parte
civile col proprio avvocato perchè in ognuono di noi il dolore è
grandissimo, oltre misura, e perchè vogliamo quella giustizia che spetta
a mia figlia, che prima di essere uccisa era cittadina con tutti i
sui diritti di giustizia.
Il processo è stato poi fissato in modo estremamente veloce
Una volta che viene
fissato un processo in maniera veloce (dipende dai punti di vista) ci si
lamenta, ma che bel senso di giustizia.
Venissero tutti i
processi fissati in maniera rapida:
Lo chiedono tutti, o,
forse c'è chi non lo vuole il processo rapido o meglio non lo vuole
proprio?
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Se fosse vero che è un'iniziativa a
carattere generale, come mai l'associazione di cui ho detto, non si è
costituita parte civile nel processo, subito dopo, per lo stesso tipo di
sinistro?
Tutto
ha un inizio e noi siamo stati pronti ora.
E
se la consulenza di parte, che esclude la responsabilità di Antonio Verna
(si afferma che per evitare il sinistro con quell'esito avrebbe dovuto
tenere una velocità inferiore ai 30 chilometri all' ora) troverà
conferma dando quindi maggiore rilevanza anche penale a quanto già
risulta agli atti circa eventuali responsabilità di altra persona,
l'associazione si costituirà parte civile anche contro questa?
Interessante
è il venire a conoscenza che, nonostante rilievi minuziosi, nonostante
la ricostruzione dell’accaduto ordinata d’ufficio dal
Magistrato, l’imputato, che non si presenta, deposita una propria
ricostruzione del sinistro asserendo che “o si danno per ammesse le
conclusioni della stessa ricostruzione di parte o si espleta una
(ulteriore) perizia all’esito della quale si potrà discutere il rito
abbreviato.
A me sta bene una
nuova perizia
La parte offesa non
riesce a capire l'entusiasmo dell'Avv. Verna nel comunicare agli organi di
informazione la decisione da parte del Giudice di accogliere la richiesta
difensiva intesa alla ricostruzione del sinistro il piu possibile aderente
alla realtà
visto
che detta richiesta era già stata espressa dalla parte offesa già
dall'agosto 2001.
Non il tono
“perentorio” della richiesta dell’imputato (che non si presenta) al Giudice: “il risultato della consulenza ….è molto
chiaro e quindi o si danno per ammesse le conclusioni della stessa (sua ricostruzione di parte) o si
espleta una (ulteriore) perizia all’esito della quale si potrà
discutere il rito abbreviato” ossia non tenendo minimamente conto ne
delle conclusioni degli agenti della polizia municipale che hanno rilevato
il sinistro, né della ricostruzione della dinamica ordinata d’ufficio
dal Magistrato ed effettuata dalla polizia stradale.
Come dire: “visto che siamo in
democrazia…..facciamo come dico io”
Probabilmente
una maggior cautela e riservatezza avrebbero fatto da degno contorno ad
una vicenda, che è comunque triste.
Forse
andrebbero rammentate le notizie uscite prima ancora di aver dato sepoltura al
corpo di Francesca da stampa (ultime notizie modena) e televisione
(antenna 1), riprese sfacciatamente, non piu in forma anonima, in questi
ultimi giorni, da chi non avrebbe mai dovuto
permettersi simili accuse.
Ora
si parla di cautela e riservatezza.
La riservatezza di
mia figlia è finita lo scorso anno.
Così pure la mia e,
mi si consenta, non per mia volontà come invece “qualcuno” vorrebbe
far credere.
Il buon giorno si vede dal mattino e
il voler tenere in sordina il discutere di una vita tolta non è, a mio
avviso, un buon mattino.
Saluti,
Piacentini Franco
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