5 dicembre 2002

Il Caso Piacentini

 Era normale che ci sarebbero state prese di posizioni sul " Caso Piacentini", per l'ammissione dell'Associazione Italiana e Familiari delle vittime della strada a costituirsi parte civile in un processo. Oggi leggo quello che ci aspettavamo tutti. Certamente ci hanno abituato a vedere calpestati i diritti dei familiari delle vittime della strada, con ridicoli risarcimenti e condanne che offendono la memoria dei nostri cari.
Sono d'accordo con chi sostiene che nessuno esce da casa con l'intento di ammazzare qualcuno (salvo che non sia un delinquente) ma obiettivamente parlando, ci sono molti casi in cui veramente i diritti sono stati calpestati, in alcuni casi approfittandosene dello stato psicologico in cui i familiari delle vittime si trovano per calpestarli ulteriormente.
Oggi le cose stanno cambiando, anche se il percorso è lungo e pieno d’ostacoli, quei cambiamenti sacrosanti che vogliamo avere perché ci spettano di diritto, e che sono in contrasto con molti interessi ma...., la tendenza sta cambiando, sappiamo che........ tanti non ci stanno, auspicando cautela e riservatezza così facendo vorrebbero lasciare le cose come stanno!
Giorgio Giunta.

 

 

23.09.2002   

  associazione italiana familiari e vittime della  strada  - onlus

   via A. Tedeschi, 82,  00157 Roma - www.vittimestrada.org - tel. 06 41734624 - fax 06 41468434

 

Sede provinciale di  Modena presso Piacentini Franco

 

Il Resto Del Carlino " l'articolo di stampa cosa è successo il 10/06/2001"

Dalla Gazzetta di Modena   "Questa bambina vale € 50.000"

Dalla Gazzetta di Modena "non vogliamo elemosine ma giustizia"

Egregio Ispettore  

Geom. Giampaolo Airoldi

Via Gambalunga 46

47900 RIMINI

 

E, p.c. Avvocato

 Sciascia Antonio

  Via Farini 50

 41100 Modena

 

 Modena, 23.09.2002 

Parte della lettera di carità da parte della compagnia d’assicurazione 

Rimini,il 9 settembre 2002 

Oggetto : sinistro 178553141  Verna / Piacentini  (t’ammazzo e ti do la colpa)  

Egregio avvocato riscontriamo la pregiata sua del 23/08 c.a. per comunicarle che, seppur escludendo ogni e qualsiasi responsabilità da parte del nostro assicurato nel verificarsi del luttuoso evento ( risulterebbe, infatti, che la piccola vittima con uno scatto improvviso operò manovra a sinistra intercettando la traiettoria del veicolo condotto dal nostro assicurato), la nostra Compagnia, sempre sensibile a tali tragedie ha deciso di inviare agli aventi diritto la somma di E. 50.000,00 (cinquantamila/00) senza riconoscimento di alcuna responsabilità e di nulla dovuto.

Tale offerta deve intendersi unicamente a titolo di quietatis causa e a puro titolo di liberaltà.

Certi che ella vorrà apprezzare sul piano umano il comportamento del  LLOYD ADRIATICO, le inviamo i nostri migliori saluti.

Firma.

……………………………………………………………

 

Ho ricevuto copia della lettera datata 9 Settembre 2002 dall’Avvocato Grassi che mi rappresenta .

Francamente avrei piacere di fare alcune considerazioni, anche se non addetto ai lavori,

riguardo la Vostra lettera  suindicata. 

 Si precisa  che la stessa sembra scritta con lo stesso “tono”  di una qualsiasi comunicazione commerciale, come per fare un esempio: “ti mando cinque casse di pomodori freschi”.

Fermo restando che la somma inviata, a seguito della decisione della compagnia assicuratrice sempre sensibile a tali tragedie seppur escludendo ogni e qualsiasi responsabilità da parte del proprio assicurato, verrà da noi considerata come una pura e semplice donazione a seguito della già citata sensibilità e all’umano comportamento della compagnia necessitante la forma dell’atto pubblico ex.art. 782 c.c. 

Se così si intende il contenuto dello scritto,è è necessario perfezionare la predetta donazione davanti al notaio, fissando a tale scopo fin d’ora  sia il notaio che la data e l’ora per  il predetto incombente. 

 ricostruiti  così i fatti,  non potremo che ringraziarVi per l’insperata provvidenza di  €. 50.000,00 che, naturalmente, non essendo stata collegata ad alcun responsabilità, dovrà andare ad aggiungersi al danno effettivo  subito e che verrà accertato dall’Autorità Giudiziaria competente. 

Facilmente l’ispettore avrebbe potuto, grazie agli atti in suo possesso così come in possesso all’avvocato Sciascia Adriano comprendere la realtà dell’accaduto: l’investimento di un minore che si trovava a margine della carreggiata, ferma nell’attesa di poter attraversare da parte di un anziano che dichiarava

aver visto alla sua destra  un ciclista che percorreva via Emilia Est contromano, molto lentamente”,

“l’ho notato di sfuggita in quanto ero intento alla guida”e

“con manovra repentina il ciclista impegnava la percorribilità della carreggiata spostandosi verso il centro strada, quindi attraversando la sede stradale”. 

Secondi i rilievi non risulta affatto che la ragazzina fosse in movimento come il Verna vorrebbe far credere,

dalle foto dei mezzi si può facilmente dimostrare come la direzione di marcia non potesse essere quella descritta dal Verna,l’affermazione “l’ho notato di sfuggita in quanto ero intento alla guida” si commenta da sola, come avrebbe potuto compiere una manovra repentina se questo ciclista percorreva la strada molto lentamente? Inoltre la prima traccia rilevata si trova a cm. 35 dal margine destro ed è evidente che Francesca non potesse trovarsi in prossimità del centro strada.

Lasciamo ad altra sede il compito di verificare e giudicare.  

Ora, l’omicida stradale, non ha rimorsi, non si assume le proprie responsabilità, non gli interessa un "fico secco" di aver distrutto la vita di aver rovinato famiglie. Ti annienta e continua ad annientare la memoria del tuo caro pur di nascondersi dietro le righe mielose e melliflue di chi ha mero interesse economico a non risarcire il danno.

Per me è già fastidioso sentir parlare di sensibilità alla tragedia, quando il fortunato non sofferente, non sa neppure lontanamente di cosa stia parlando, di cosa comporti il luttuoso evento. 

Al sottoscritto compreso fra gli aventi diritto, (i fratelli, i nonni, non vengono menzionati, ma diventano gli aventi diritto in toto), la compagnia assicuratrice, fa carità perché sensibile alle tragedie. 

Intanto per cominciare le compagnie assicuratrici hanno dimostrato ampiamente in passato quale sia la loro sensibilità alle tragedie. 

Poi la sibillina frase che tende a chiarire che l’accettarla sarà liberatoria per l’assicurato e l’assicurazione di qualsiasi altro indennizzo anche se dovuto viene lasciata alla libera interpretazione dei lettori. 

 Non si riesce ad apprezzare sul piano umano detto comportamento della compagnia assicuratrice dell’omicida, anzi siamo esterrefatti davanti al vezzeggio della nostra sofferenza e della vita tolta alla figlia Francesca.

<< Guarda, come comprendo il tuo dolore, la tua tragedia, anzi metto in denaro la mia comprensione, ammira il mio umano sentire e fammi una firma liberatoria tu che hai la figlia colpevole di essersi suicidata.>> 

Mai, abbiamo chiesto carità, ma verità, che è quella, a mio parere, della totale innocenza di Francesca, che in una giornata di sole, coi suoi undici anni, tesa ai profumi della vita, ferma ed attenta sul ciglio stradale è stata dilaniata e poi osservata e rimirata nelle sue scarnificazioni dall’autore, che ora si fa scudo della sua compagnia e del silenzio di chi non può difendersi perché ammazzato. 

Io credo, caro ispettore, debba attendersi insieme alla sua compagnia una richiesta in denaro del danno fatto, che messo in parametro con le poche decine di miglia di euro donate senza  riconoscimento di alcuna responsabilità e di nulla dovuto ma solo grazie alla famosa e vantata sensibilità, sarà certamente di diversa entità e sarà equo quel giudice, sensibile e consapevole del valore della vita tolta e della vita sofferta, che imporrà alle compagnie, compagne degli omicidi, rimborsi proporzionati al danno arrecato.

 Oltre la vita tolta, ci mancava la mancanza totale di rispetto alla nostra persona e alla memoria di nostra figlia dimostrata con la sua lettera..

Questa, ispettore, se la poteva risparmiare. 

  << la volpe al corvo, che belle penne che hai, che bella voce avrai ed al primo cra cra la volpe raccoglie il formaggio e se ne scappa col boccone in bocca>>

Piacentini Franco      

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2.dicembre 2002   

  associazione italiana familiari e vittime della  strada  - onlus

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L’Associazione Familiari e Vittime della Strada a fianco delle vittime nei processi penali.

 Oggi 02 dicembre 2002, presso la corte penale del tribunale di Modena si è svolta la seduta preliminare per causa penale contro Antonio Verna per la morte di Francesca Piacentini avvenuta a Modena il 10 giugno 2001 per investimento stradale.

 Davanti al Giudice dott. A. Ziroldi, insieme ai genitori e fratelli difesi dagli avvocati Grassi Aldo, Durante Gianluigi e Zambelli Ilaria, tutti del foro di Rimini, per la prima volta in Italia si è costituita (per la prima volta in Italia) parte civile l’Associazione Familiari e Vittime della Strada – onlus difesa dall’avvocato Cesari Gianmarco del foro di Roma.

 Pertanto, col favore del P.M. Silicelli Maria Angela è stata accolta la costituzione di parte civile della suddetta Associazione

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5.dicembre 2002 

Lettera pubblicata oggi  5 dicembre 2002 sul Resto del Carlino

Vittime della strada: «Ai processi
auspico rispetto e riservatezza»

CON RIFERIMENTO all'articolo titolato «Vittime della strada mai più sole», senza entrare in polemica anche con la delicatezza della situazione che auspicavo rimanesse in un contesto ben diverso, credo che sia doveroso però precisare alcune cose.
Innanzitutto è stato scritto che l'avvocato Grassi è soddisfatto in quanto «è la prima volta che, su richiesta di un P.M., un giudice ha legittimato la costituzione di parte civile». In udienza l'avvocato Grassi ha verbalmente riferito di altre ordinanze che avevano ammesso tale costituzione di parte civile e quindi non è esatto quanto è stato scritto, o il medesimo avvocato ha detto cose non vere in udienza.
D'altro canto che si trattasse di un processo di un certo tipo lo si è capito subito, visto che «qualcuno» ha telefonato ai gionalisti ricordando che si sarebbe tenuta quell'udienza: certamente non è stato il sottoscritto,né il proprio assistito!
Per quanto poi concerne l'altro aspetto, è falso quanto riferito dall'avvocato Grassi. Questi poco tempo dopo l'incidente (circa un paio di mesi) si premurò di scrivere all'assicurazione e al suo legale (avvocato Adriano Sciascia), co-difensore, per richiedere un risarcimento pari ad una percentuale oscillante dall'uno al dieci per cento del capitale sociale. Si parla quindi di miliardi.
Da ultimo è interessante verificare come i genitori della povera vittima si siano costituiti parte civile con ben tre avvocati, affiancati e supportati dall'avvocato dell'associazione, per la quale il signor Piacentini è responsabile a Modena. Il processo è stato poi fissato in modo estremamente veloce.
Se fosse vero che è un'iniziativa a carattere generale, come mai l'associazione di cui ho detto, non si è costituita parte civile nel processo, subito dopo, per lo stesso tipo di sinistro?
E se la consulenza di parte, che esclude la responsabilità di Antonio Verna (si afferma che per evitare il sinistro con quell'esito avrebbe dovuto tenere una velocità inferiore ai 30 chilometri all' ora) troverà conferma dando quindi maggiore rilevanza anche penale a quanto già risulta agli atti circa eventuali responsabilità di altra persona, l'associazione si costituirà parte civile anche contro questa?
Probabilmente una maggior cautela e riservatezza avrebbero fatto da degno contorno ad una vicenda, che è comunque triste.
Avv. Giampaolo Verna

Modena
 

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6 dicembre 2002

 Franco Piacentini

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V. Curtatona 41 41010 Saliceto Panaro Modena fax-tel.059/280734  mail  elfontana@inwind.it  cell.339-1934491

Vittime della strada: «Ai processi
auspico rispetto e riservatezza»

 

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Se fosse vero che è un'iniziativa a carattere generale, come mai l'associazione di cui ho detto, non si è costituita parte civile nel processo, subito dopo, per lo stesso tipo di sinistro?
E se la consulenza di parte, che esclude la responsabilità di Antonio Verna (si afferma che per evitare il sinistro con quell'esito avrebbe dovuto tenere una velocità inferiore ai 30 chilometri all' ora) troverà conferma dando quindi maggiore rilevanza anche penale a quanto già risulta agli atti circa eventuali responsabilità di altra persona, l'associazione si costituirà parte civile anche contro questa? Probabilmente una maggior cautela e riservatezza avrebbero fatto da degno contorno ad una vicenda, che è comunque triste

Avv. Giampaolo Verna

Egregio Avvocato Giampaolo Verna, non per polemica e non per risentimento.

Ma per chiarirci.

 CON RIFERIMENTO all'articolo titolato «Vittime della strada mai più sole», senza entrare in polemica anche con la delicatezza della situazione che auspicavo rimanesse in un contesto ben diverso, credo che sia doveroso però precisare alcune cose.
Innanzitutto è stato scritto che l'avvocato Grassi è soddisfatto in quanto «è la prima volta che, su richiesta di un P.M., un giudice ha legittimato la costituzione di parte civile». In udienza l'avvocato Grassi ha verbalmente riferito di altre ordinanze che avevano ammesso tale costituzione di parte civile e quindi non è esatto quanto è stato scritto, o il medesimo avvocato ha detto cose non vere in udienza

In riferimento alla sua lettera inviata al carlino,vi sono alcune inesattezze ed alcune volute omissioni su cui è doveroso fare chiarezza per non confondere chi legge e chi ha letto, che non mi sarei certo aspettato da un avvocato attento, scrupoloso e deontologicamente corretto quale Lei certamente è.

Ciò che è stato detto in udienza, dopo l’eccezione sollevata dalla difesa tendente a ridurre l’intento di costituzione a mera attività di propaganda, è chel’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada è una onlus al pari di tutte le onlus che ad esempio il tribunale di  Firenze nel 2000 ha ammesso come costituita parte civile nel processo “bocconi avvelenati” addirittura le associazioni animaliste,

-così come l’unione generale avvocati che è stata ammessa dal tribunale di Genova nel processo riguardante le truffe assicurative ove sono state ammesse la stessa ANIA, le stesse compagnie di assicurazione e soprattutto tutte le associazioni rappresentanti gli avvocati,

-così come il WWF è stato ammesso come parte civile per il fallimentare riconoscimento della spiaggia del ……….covo di  ………..marina per i danni ambientali,

-così come la regione Campania in una legge regionale ha disposto fondi e contributi per la costituzione di parte civile nei reati di usura,

-così come l’associazione strage di piazza Fontana si è costituita parte civile nel processo ,

-così come l’associazione per la strage di Bologna si è costituita parte civile nel processo.”

Se l’Avvocato Verna fosse stato attento in udienza come lo sono stato io e come tutti gli altri presenti, avrebbe certamente capito che mai si è detto che l’associazione era stata ammessa in altri processi se non altro per il fatto che fino ad oggi non ne aveva mai fatto richiesta.

 D'altro canto che si trattasse di un processo di un certo tipo lo si è capito subito, visto che «qualcuno» ha telefonato ai gionalisti ricordando che si sarebbe tenuta quell'udienza: certamente non è stato il sottoscritto,né il proprio assistito

Il processo è di “un certo tipo” semplicemente a causa del comportamento “di un certo tipo” delle persone coinvolte.

E' un processo per omicidio riferentesi alla morte di una ragazzina, dico MORTE, che voleva ben vivere così com'era, sana in salute con tutte le condizioni psicofisiche atte a vivere il territorio libero da pericoli quali quelli che l'hanno resa defunta.

" certamente non è stato il sottoscritto, né il proprio assistito" a telefonare ai giornali per detto processo, dice l'avvocato difensore dell'imputato.

Guarda caso dico io.

Dov'è il negativo nel fatto che la stampa parli di un incidente che è costata la vita ad una bimba che voleva ben vivere così com'era, sana e in salute; dove la stampa metta in rilievo la strage stradale che tocca gli animi sensibili.

 Per quanto poi concerne l'altro aspetto, è falso quanto riferito dall'avvocato Grassi. Questi poco tempo dopo l'incidente (circa un paio di mesi) si premurò di scrivere all'assicurazione e al suo legale (avvocato Adriano Sciascia), co-difensore, per richiedere un risarcimento pari ad una percentuale oscillante dall'uno al dieci per cento del capitale sociale. Si parla quindi di miliardi

Argomento risarcimenti

Per quanto riguarda la  lettera inviata all’Avv. Sciascia, si trattava di una semplice richiesta di risarcimento dei danni “ritenuti da Voi dovuti  preavvertendo, in difetto di risposta,  la possibile richiesta di condanna ai c.d. “danni punitivi” ex art. 96 c.p.c.  così come ripetuto in tutte le altre che hanno fatto seguito alla prima.

Se così non fosse,la invito a querelarmi per falso.

Certo, dobbiamo monetizzare la vita tolta, la vita non vissuta, il non vivere più l'esperienza della vita, si parlerà di miliardi così come dovrà essere in tutti i risarcimenti per le vita spezzate.

Nei tempi, la società ha stabilito il risarcimento economico superando l'occhio per occhio, ma il risarcimento deve essere in funzione del danno e la vita tolta è il danno più grande in assoluto.

Se il risarcimento è basso, offensivo della vita tolta, rimane un debito.

Nel mio ambiente familiare la vita di chiunque è considerata importante, il valore unico e supremo al mondo, anche quella di chi ci offende.

Chi considera che la moneta in cambio della vita sia troppa, pensi a sua figlia e, quando è a tavola davanti alla mensa familiari, la guardi negli occhi e le annunci che,  per lui, lei vale meno di una porsche, di un pezzo di ferro, di una causa vinta.

Se l'avvocato Grassi ha presentato richieste di quel tipo, avrà le sue ragioni.

Sarà il giudice a giudicare.

Non certo io, nè lei, che non ne abbiamo il titolo. 

Da ultimo è interessante verificare come i genitori della povera vittima si siano costituiti parte civile con ben tre avvocati, affiancati e supportati dall'avvocato dell'associazione, per la quale il signor Piacentini è responsabile a Modena.

Ognuno di noi, genitore della "povera vittima", si è costituito parte civile col proprio avvocato perchè in ognuono di noi il dolore è grandissimo, oltre misura, e perchè vogliamo quella giustizia che spetta a mia figlia, che prima di essere uccisa era cittadina con tutti i sui diritti di giustizia. 

Il processo è stato poi fissato in modo estremamente veloce

Una volta che viene fissato un processo in maniera veloce (dipende dai punti di vista) ci si lamenta, ma che bel senso di giustizia.

Venissero tutti i processi fissati in maniera rapida:

Lo chiedono tutti, o, forse c'è chi non lo vuole il processo rapido o meglio non lo vuole proprio?

 . Se fosse vero che è un'iniziativa a carattere generale, come mai l'associazione di cui ho detto, non si è costituita parte civile nel processo, subito dopo, per lo stesso tipo di sinistro?

Tutto ha un inizio e noi siamo stati pronti ora.

E se la consulenza di parte, che esclude la responsabilità di Antonio Verna (si afferma che per evitare il sinistro con quell'esito avrebbe dovuto tenere una velocità inferiore ai 30 chilometri all' ora) troverà conferma dando quindi maggiore rilevanza anche penale a quanto già risulta agli atti circa eventuali responsabilità di altra persona, l'associazione si costituirà parte civile anche contro questa?

Interessante è il venire a conoscenza che, nonostante rilievi minuziosi, nonostante   la ricostruzione dell’accaduto ordinata d’ufficio dal Magistrato, l’imputato, che non si presenta, deposita una propria ricostruzione del sinistro asserendo che “o si danno per ammesse le conclusioni della stessa ricostruzione di parte o si espleta una (ulteriore) perizia all’esito della quale si potrà discutere il rito abbreviato.

A me sta bene una nuova perizia

La parte offesa non riesce a capire l'entusiasmo dell'Avv. Verna nel comunicare agli organi di informazione la decisione da parte del Giudice di accogliere la richiesta difensiva intesa alla ricostruzione del sinistro il piu possibile aderente alla realtà visto che detta richiesta era già stata espressa dalla parte offesa già dall'agosto 2001.

Non il tono “perentorio” della richiesta dell’imputato (che non si presenta)  al Giudice: “il risultato della consulenza ….è molto chiaro e quindi o si danno per ammesse le conclusioni della  stessa (sua ricostruzione di parte) o si espleta una (ulteriore) perizia all’esito della quale si potrà discutere il rito abbreviato” ossia non tenendo minimamente conto ne delle conclusioni degli agenti della polizia municipale che hanno rilevato il sinistro, né della ricostruzione della dinamica ordinata d’ufficio dal Magistrato ed effettuata dalla polizia stradale.

Come dire: “visto che siamo in democrazia…..facciamo come dico io

  Probabilmente una maggior cautela e riservatezza avrebbero fatto da degno contorno ad una vicenda, che è comunque triste.

Forse andrebbero rammentate  le notizie uscite prima ancora di aver dato sepoltura al corpo di Francesca da stampa (ultime notizie modena) e televisione (antenna 1), riprese sfacciatamente, non piu in forma anonima, in questi ultimi giorni, da chi non avrebbe mai dovuto  permettersi simili accuse.

Ora si parla di cautela e riservatezza.

La riservatezza di mia figlia è finita lo scorso anno.

Così pure la mia e, mi si consenta, non per mia volontà come invece “qualcuno” vorrebbe far credere.

Il buon giorno si vede dal mattino e il voler tenere in sordina il discutere di una vita tolta non è, a mio avviso, un buon mattino.

Saluti,

Piacentini Franco

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